Don Lorenzo Milani e la scuola di Barbiana
L’uscita dal casello di Barberino del Mugello sull’autostrada del Sole, una decina di chilometri per arrivare a Vicchio. Quasi inaspettato, vicino alla ferrovia, il segnale: Barbiana. Un segnale che rincuora: “Se è così ben indicato, il paese non sarà così sperduto come qualcuno voleva far credere”, si pensa.
Superato un ponticello, che fa oltrepassare il torrente Sieve, si arriva al bivio per Barbiana. Inizia la salita. La strada è perfino asfaltata. “Erano proprio dicerie, il solito vittimismo da prete”. Continua la salita, per sei chilometri. Dopo tre, l’asfalto scompare. La strada si trasforma in una specie di grossa mulattiera.
I segnali sono più radi. Sorge qualche dubbio che Barbiana esista. Chi ha coraggio continua ed arriva ad una croce. Un piccolo segnale in legno, scritto a mano e rotto, annuncia: Barb…
La chiesa e la canonica appaiono, dopo qualche metro, come fossero emerse dalla nebbia e dai boschi. Un piccolo pezzo di paradiso, al di là dei confini del mondo, piantato tra i monti e i sassi del Mugello. La casa più vicina ad almeno mezzo chilometro, le altre sparse per i monti. Il paese non è che una chiesa, una canonica e un cimitero.
È questo il luogo dove è stata relegata una delle menti più brillanti e controverse della Chiesa italiana: Lorenzo Carlo Domenico Milani Comparetti.
È Barbiana che fa capire il senso di una vita come quella di don Lorenzo Milani.