La SFS del 2001
Breve storia della rosa
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di Giandiego Carastro
 Segretario nazionale MSAC 1995-1998 e 1998-2002
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Presento, invece, Â i “petali” che hanno resa unica la SFS del 2001…Â
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Il petalo della coscienza storica.
La rosa non nasce…come un fungo. Nella sua storia centenaria, il MSAC ha sempre promosso iniziative rivolto agli studenti per riflettere e vivere con consapevolezza l’avventura studentesca. La coscienza storica  ci spingeva a guardare al recente passato, a capire il contesto in cui agivamo ed a commisurarvi le nostre proposte. La nostra storia più recente aveva nei Convegni nazionali le modalità in cui i msacchini invitavano gli altri studenti a discutere di scuola e problematiche studenteshe.I convegni nazionali MSAC sono stati, per così dire, i papà delle SFS…
Nel 1994 riflettemmo sulle sfide della diversità e del dialogo tra chi proviene da tradizioni, esperienze, religioni diverse, anticipando di almeno cinque anni il dibattito sulla globalizzazione. Il Convegno aveva per titolo Tessere di un infinito puzzle ed al termine dell’incontro presentammo un Manifesto ideale all’allora Presidente della Repubblica O.L. Scalfaro.
Nel 1998, invece, occasione di riflessione fu quella dei nuovi saperi da insegnare nelle scuole secondarie superiori: trecento msacchini scrissero delle tesi sui contenuti culturali che ritenevano necessario apprendere per avere dalla scuola una formazione completa. Nacque così Il Sentiero e la Meta, che venne consegnato, il 19 febbraio 1998, al Ministro della Pubblica Istruzione, L. Berlinguer.
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Il petalo del sogno democratico
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La lettera b) del punto 4.7 così disegnava la SFS: “Sarà questa la novità offerta dal Movimento anche per rispondere alle nuove caratteristiche del protagonismo studentesco così come va emergendo dalle riforme già attuate e da quelle ventilate. Tali scuole di formazione saranno rivolte a tutti quegli studenti che vorranno dare un’impronta di forte spessore culturale alla loro preparazione scolastica (…)â€.E’ fondamentale sottolineare come la SFS nasca dall’intuizione di stare veramente dentro i tempi nuovi che, per il mondo studentesco, sono stati gli anni ’90!
Il Congresso ritenne di approvare questa proposta, votando all’unanimità il testo dell’intero Documento congressuale.
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Il petalo del progetto che si realizza
Assieme a Laura, a Piero, a Simone, a don Lucio ed a tutti gli amici dell’Equipe nazionale, provammo emozione e  vera gioia nel vedere i 543 partecipanti- molti dei quali destinatari di una indimenticata e-mail notturna di Pollo Esuperanzi- rimanere positivamente stupiti dai diversi momenti che avevamo pensato per loro: la prolusione di Paolo Giuntella sulla figura/icona di don Chisciotte, il venerdì sera; i laboratori del sabato mattina Fai della scuola la tua scuola, Fai della città la tua città , Fai dell’Europa la tua Europa, Fai del Mondo il tuo Mondo; i momenti di interiorità nel Vangelo, al pomeriggio; la festa rock con il gruppo di Senigallia Free Brain Pains; la tavola rotonda con Paola Bignardi (ACI), Giovanni Moro (Cittadinanzattiva), il Ministro della Pubblica Istruzione T.De Mauro, don Vincenzo Zani (Ufficio Scuola della CEI). Dare volto alla I SFS ha coinciso con la scelta rilanciare l’attenzione sullo Statuto delle studentesse degli studenti che, nel 1998, il MSAC aveva contribuito a scrivere, rifacendosi alla Carta dei diritti e dei doveri, elaborata nel 1984. Mi piace riferire che, nella avventura della SFS,vennero coinvolti molti dei responsabili nazionali di oggi, tra i quali Nisia, Saretta, Marco, Cizio, Dario, Simone, Marica, Stefano, Corrado, etc. …
Tre anni dopo, ho potuto raccogliere l’invito di Maria Carmela, Simone e don Francesco, partecipando alla II SFS nel
Ma questa è un’altra storia ed altri la racconteranno.Â
A voi che parteciperete alla III edizione  della SFS auguro una nuova fioritura, per il bene delle scuole italiane e degli studenti che verranno dopo di voi!Â
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GiandiegoÂ